Nel contesto dell’emergenza coronavirus COVID-19 proponiamo un Corso di informazione e formazione specifica, da seguire in modalità e-learning, alle figure che si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per affrontare l’emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus SARS CoV-2.
A CHI E’ RIVOLTO IL CORSO?
Il Corso di formazione on line Covid-19 è rivolto a Lavoratori, Dirigenti, Datori di lavoro, Preposti e RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza).
Il corso è valido per la sicurezza di tutti i settori ad esclusione di Sanità, Edilizia, Trasporti e Logistica, per i quali sono disponibili singoli corsi specifici.
VALIDO ANCHE COME AGGIORNAMENTO
Il corso di formazione e informazione è valido come aggiornamento per RSPP, Datori di Lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) di tutti i settori ad esclusione di Sanità, Edilizia, Trasporti e Logistica, per i quali sono disponibili singoli corsi specifici.
DETTAGLI DEL CORSO FORMAZIONE Covid-19 FAD (Frequenza a distanza)
Ore di lezione on line: 4 Numero di domande del test: 10 Tempo a disposizione per il test: 30 minuti Errori ammessi nel test: 3
Per richiedere l’iscrizione al corso o per avere maggiori informazioni compila il modulo di contatto –> COMPILA IL MODULO
Impresa SIcura: bando Invitalia per rimborsare le imprese che hanno acquistato DPI
Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia, ha lanciato un bando da 50 milioni di euro rivolto a tutte le imprese.
Si tratta di Impresa SIcura, bando Invitalia destinato alle aziende per ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19.
Nello specifico, Impresa SIcura rimborsa l’acquisto di:
mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3;
guanti in lattice, in vinile e in nitrile;
dispositivi per protezione oculare;
indumenti di protezione quali tute e/o camici;
calzari e/o sovrascarpe;
cuffie e/o copricapi;
dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea;
detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici.
È possibile richiedere il rimborso delle spese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale sostenute tra il 17 marzo 2020 e la data di invio della domanda di rimborso.
Il bando di Invitalia, che si rivolge a tutte le imprese indipendentemente dalla dimensione, si svolge in tre fasi:
1 – Prenotazione del rimborso
Le imprese interessate possono inviare la prenotazione del rimborso dall’11 al 18 maggio 2020, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, attraverso uno sportello informatico dedicato.
2 – Pubblicazione dell’elenco delle prenotazioni
Sempre sul sito di Invitaliaseguirà la pubblicazione dell’elenco, in ordine cronologico di arrivo, delle imprese ammesse alla presentazione della domanda di rimborso.
3 – Presentazione della domanda di rimborso
Le imprese ammesse potranno compilare la domanda di rimborso dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 attraverso la procedura informatica che sarà attivata sul sito web di Invitalia.
Maggiori informazioni sul bando sono raggiungibili al link sottostante.
Coronavirus uso DPI: i videotutorial realizzati dall’INAIL
Il SARS-CoV-2, il virus che sta causando l’attuale pandemia da COVID-19, sta richiedendo a tutta la collettività l’adozione di misure di prevenzione sempre più rigorose per contrastare la diffusione del contagio. Tra queste, in particolare per i lavoratori, vi è l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Per questo motivo, l’Inail ha realizzato tre video per diffondere le informazioni di base sul corretto utilizzo di questi dispositivi e sui comportamenti più adeguati da adottare a questo scopo.
Tre video informativi
Il prodotto è diviso in tre parti:
la prima, di carattere generale, introduce l’argomento dei dispositivi di protezione individuali;
la seconda è relativa all’uso, in particolare, delle maschere facciali filtranti;
il terzo e ultimo video illustra le modalità corrette di utilizzo dei guanti monouso.
Il primo video fa il focus sulle modalità di trasmissione del virus, principalmente attraverso droplet, il rilascio di gocce di saliva, che possono essere inalate e depositarsi sulle superfici. Per questo motivo, una particolare attenzione va riservata alla protezione delle vie respiratorie di chi è esposto al virus e al contenimento dell’emissione di “bioaerosol” da parte di persone già positive al COVID-19.
Il secondo video illustra il corretto utilizzo delle maschere facciali, dispositivi atti a evitare ai lavoratori esposti al rischio del virus Sars-Cov-2 il possibile contagio attraverso le vie respiratorie per effetto del rilascio di gocce di saliva, dette droplet. L’uso improprio delle maschere filtranti può aumentare, anziché ridurre, il rischio di trasmissione dell’infezione, per questo deve sempre essere accompagnato dallo scrupoloso rispetto di appropriate norme igieniche.
Il terzo video illustra il corretto utilizzo dei guanti monouso, dispositivi di protezione delle mani atti a evitare ai lavoratori esposti al rischio il possibile contagio con superfici contaminate. Viene sottolineata l’importanza del rispetto delle indicazioni di uso e di rimozione dei guanti, potenzialmente infetti, praticando sempre un’adeguata igienizzazione delle mani.
L’uso dei dpi razionale in relazione alla mansione
I dispositivi di protezione individuale (DPI) servono a proteggere i lavoratori da rischi specifici, ovvero quelli propri dell’attività lavorativa svolta. Per il rischio biologico, come è quello rappresentato dal coronavirus, per la maggior parte dei lavoratori è previsto l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie e delle mani. Per gli operatori sanitari o per altri lavoratori particolarmente esposti a soggetti affetti o potenzialmente affetti da COVID-19, occorrono anche altri dpi. L’utilizzo di questi dispositivi deve essere razionale, definito in funzione della propria mansione e di quanto previsto dalla valutazione dei rischi, e corretto per ridurre le possibilità di contagio.
Proviamo a riassumere qui il significato e le conseguenze di questo protocollo nell’ambito lavorativo.
Il documento tratta diverse questioni: dall’accesso in azienda di lavoratori e fornitori alla gestione delle mense e degli spazi comuni, dai dispositivi di sicurezza e precauzioni igieniche alla possibilità di rimodulare le attività, fino alla gestione di un eventuale caso di coronavirus.
Va sottolineato che il Protocollo prevede la continuità aziendale solo in presenza di condizioni che assicurino a tutti i lavoratori adeguati livelli di protezione e ribadisce ancora una volta la possibilità per le imprese di ricorrere al lavoro agile e agli ammortizzatori sociali previsti.
Elenchiamo i singoli punti del protocollo:
1) Dovere di informazione
L’azienda deve informare tutti i dipendenti dei comportamenti da assumere e delle regole da rispettare.
2) Modalità di ingresso in azienda. Controllo temperatura corporea
Il datore di lavoro può controllare la temperatura corporea dei lavoratori prima dell’ingresso in azienda, previa informativa al trattamento dei dati, impedendone l’accesso qualora la temperatura risulti superiore ai 37,5 gradi. In tal caso i lavoratori dovranno essere isolati e dovranno contattare il proprio medico curante, che gli fornirà le indicazioni da seguire.
3) Modalità di accesso dei fornitori esterni
Si dovranno ridurre le occasioni di contatto tra fornitori e dipendenti sul luogo di lavoro. Durante le attività di carico e scarico, gli autisti non devono scendere dai mezzi di trasporto; qualora non fosse possibile devono attenersi alla distanza di un metro.
Prevedere per fornitori/trasportatori/collaboratori esterni servizi igienici dedicati con conseguente divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente.
Ridurre il più possibile l’accesso ai visitatori; qualora fosse necessario per manutentori o imprese di pulizie, per questi varranno tutte le regole aziendali.
4) Pulizia e sanificazione in azienda e precauzioni igieniche personali
L’azienda deve assicurare una pulizia giornaliera (a fine turno pulizia di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi) e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
In caso di persona contagiata all’interno dell’azienda è prevista la procedura particolare indicata nella circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute.
5) Precauzioni igieniche personali L’azienda deve mettere a disposizione detergenti per le mani. Le persone presenti in azienda devono adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani.
6) Dispositivi di protezione individuale
Le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). In caso di difficoltà di approvvigionamento, e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria.
Qualora non sia possibile lavorare a distanza interpersonale minore di un metro è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione conformi (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…).
7) Gestione degli spazi comuni
L’accesso agli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e snack) deve essere regolato e razionato. Eseguire un’opportuna e continuativa ventilazione di questi locali. Il tempo di permanenza dei lavoratori in tali spazi deve essere ridotto e deve essere sempre rispettata la distanza minima di sicurezza tra le persone.
8) Organizzazione aziendale: turnazione, trasferte e smart working, rimodulazione dei livelli produttivi
Si ribadisce che le imprese potranno, avendo a riferimento quanto previsto dai Contratti Collettivi nazionali di Lavoro e favorendo così le intese con le rappresentanze sindacali aziendali, disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o ricorrere allo smart working, al lavoro agile, all’utilizzo di ammortizzatori sociali, ferie arretrate.
Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.
9) Gestione entrata e uscita dei dipendenti L’azienda deve favorire orari di ingresso/uscita scaglionati per evitare i contatti nelle zone comuni. Qualora fosse possibile occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti in ogni luogo con le apposite indicazioni da seguire.
10) Spostamenti interni, riunioni, formazione Non sono consentite le riunioni e occorre limitare al minimo gli spostamenti all’interno dell’azienda. Qualora fossero indispensabili, se non è possibile usufruire del collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/ventilazione dei locali.
Le aziende devono sospendere ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzata (ad eccezione della FAD – Formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart working). A tale riguardo, ricordiamo che Serinta possiede una piattaforma dedicata alla FAD che continua ad essere operativa e quindi a disposizione degli utenti. Gli addetti antincendio e primo soccorso possono continuare a svolgere le loro funzioni anche in presenza di corsi scaduti.
11) Gestione di un lavoratore sintomatico in azienda, sorveglianza sanitaria e medico competente Nel caso in cui un lavoratore presente in azienda manifesti specifici sintomi (febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse), deve dichiararlo immediatamente al proprio responsabile.
Il lavoratore dovrà essere isolato e l’azienda deve procedere immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute. L’azienda potrà collaborare con le Autorità competenti nel definire eventuali possibili contatti stretti e chiedere loro di lasciare cautelativamente lo stabilimento.
12) Sorveglianza Sanitaria – Medico competente – RLS
La sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale: sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio, sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori per evitare la diffusione del contagio.
La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute, privilegiando le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia.
Il Medico competente collabora con RLS/RLST e segnala all’azienda situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti, e l’azienda provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy. Il Medico competente applicherà le indicazioni delle Autorità Sanitarie.
13) Aggiornamento Protocollo di regolamentazione
È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Tutti i datori di lavorohanno l’obbligo di verificare se il DVR aziendale (Documento di Valutazione dei Rischi) prende in considerazione l’esposizione dei lavoratori al contagio, e in caso negativo deve predisporre le procedure adeguate.
Vi preghiamo di prestare attenzione ai lavoratori delle strutture sanitarie, con l’aggiornamento della valutazione del rischio biologico, ed ai lavoratori esposti a contatto con il pubblico.
E’ opportuno valutare anche un’adeguata formazione per i lavoratori, in relazione a queste procedure e agli eventuali DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) da utilizzare sul posto di lavoro.
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