Corso di formazione regionale gratuito e stage aziendale
La Regione Calabria, per mezzo del Dipartimento Lavoro, Sviluppo Economico, Attività Produttive e Turismo, ha indetto l’erogazione di percorsi formativi in settori strategici nell’ambito della Misura 2A “Formazione mirata all’inserimento lavorativo” della “Nuova Garanzia per i Giovani in Calabria” all’interno della strategia regionale di sviluppo dell’occupazione giovanile (giovani categoria Asse 1 e Asse 1 – Bis).
Hai una passione per il turismo e vorresti lavorare in questo settore?
Serinta propone l’erogazione del Corso di Front office manager del Settore turistico: operatore per il servizio di accoglienza, le acquisizioni di prenotazioni, la gestione dei reclami e l’espletamento delle attività di segreteria amministrativa.
Il bando rientra tra le iniziative della Regione Calabria in relazione alle misure integrate di politiche attive da finanziare nell’ambito della “Formazione mirata all’inserimento lavorativo” (Misura 2A) della “Nuova Garanzia per i Giovani in Calabria”.
E’ una figura professionale specializzata nella ricezione degli ospiti all’interno di una struttura turistica-ricettiva (albergo, ostello, campeggio, etc.).
Le principali mansioni da svolgere sono le seguenti:
servizio di accoglienza
acquisizione delle prenotazioni
gestione dei reclami
espletamento delle attività di segreteria amministrativa.
Il corso è gratuito (in quanto finanziato dalla Regione Calabria) ed è un corso di qualifica professionale, pertanto è teso a fornire le competenze necessarie allo svolgimento delle mansioni riservate alla figura del Front Office Manager all’interno di una struttura turistico-ricettiva.
La formazione professionale sarà seguita da uno stage in strutture del settore turistico (alberghi, ostelli, campeggi, etc.).
Il corso ha una durata di 600 ore totali: 360 ore di formazione in aula e 240 ore di stage in azienda.
Invia la tua candidatura (entro il 7 gennaio) per verificare il possesso dei requisiti necessari all’iscrizione. (email per la candidatura: politicheattive@serinta.it)
Le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento dei 15 posti disponibili.
Corso di formazione Covid Manager (Referente Unico Covid)
Al Covid Manager (o Referente Unico Covid) spettano i compiti di coordinamento per l’applicazione delle misure anticontagio in azienda e di punto di riferimento per il Sistema Sanitario Regionale, ad esempio per agevolare le attività di tracciamento dei contatti (la ricerca e la gestione dei contatti di un caso confermato COVID-19).
A differenza delle aziende, dove è facoltativa, la figura del Covid Manager è invece necessaria in settori come le Scuole e le RSSA (Residenze Socio Sanitarie Assistenziali).
Per quanto riguarda l’organizzazione di matrimoni e cerimonie, la figura del Covid Manager è prevista dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 106:2021 (ratificata dall’UNI il 11/5/21).
Nel caso di eventi o matrimonio di piccole dimensioni si provvederà alla designazione di un Covid Manager e tale ruolo potrà essere ricoperto da:
Wedding Planner
Destination Wedding Planner
Nei casi di eventi o matrimoni di grandi dimensioni, la UNI/PdR 106:2021 indica la necessità di istituire una Covid Unit, che prevede l’interazione delle varie figure per la prevenzione del rischio contagio da COVID-19:
Wedding Planner o Destination Wedding Planner in qualità di Covid Manager con funzione di coordinamento della Covid Unit;
Medico Competente ai sensi del D.Lgs. 81/08;
Responsabile della Struttura Ricettiva dell’evento principale;
Responsabile dei Servizi Alberghieri (nei casi di Destination Wedding Planning);
Responsabile dei Servizi Logistici (nei casi di Destination Wedding Planning).
L’obiettivo del corso di formazione Covid Manager è quello di approfondire le conoscenze, le competenze e le responsabilità di chi deve svolgere le funzioni di coordinamento per l’attuazione delle misure di prevenzione e controllo anti-contagio da Coronavirus SARS-CoV-2.
Per maggiori informazioni scrivici o chiamaci 0968 432291
Rientro a Scuola: informazioni, documenti e risposte del MIUR relativi all’anno scolastico 2020/2021
Dopo mesi difficili e confusi, rientrare a Scuola per l’anno scolastico 2020/2021 sarà certamente complicato. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il documento tecnico – a cura di Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione e Inail, in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia Romagna e Regione Veneto – che fornisce una serie di indicazioni operative per garantire il rientro in classe in sicurezza di studenti e insegnanti: dalle misure propedeutiche alla riapertura delle scuole nel mese di settembre alle modalità di gestione di eventuali casi e focolai da Covid-19.
Sono molte le richieste di chiarimenti da parte delle famiglie e degli addetti ai lavori sulle modalità di rientro in sicurezza. Pertanto il Ministero dell’Istruzione ha attivato sul proprio sito una sezione dedicata che raccoglie tutti i documenti e i materiali utili alle scuole, al personale e alle famiglie.
Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
I documenti del Ministero: in questa sezione sono raccolti tutti i documenti e le notizie ufficiali del Ministero dell’Istruzione sul rientro a Scuola per l’anno scolastico 2020/2021.
Le indicazioni sanitarie: in questa sezione sono raccolte tutte le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, per il rientro a Scuola, a settembre, per l’anno scolastico 2020/2021 e le altre indicazioni sanitarie.
I territori: in questa sezione sono raccolti tutti i link alle pagine degli Uffici Scolastici Regionali con riferimento al rientro a Scuola, a settembre, per l’anno scolastico 2020/2021.
Domande e risposte: in questa sezione, in costante aggiornamento, sono disponibili le risposte alle vostre domande più frequenti.
Screening sierologico: quest’anno per rientrare a Scuola in sicurezza c’è un test che tutto il personale scolastico può fare. È il test sierologico. Un piccolo gesto, veloce e gratuito. Bastano pochi minuti e la tessera sanitaria. È fondamentale la collaborazione di tutti.
A poche settimane dall’inizio delle scuole, ci sono ancora alcuni aspetti che devono essere confermati e decisi, sia a livello nazionale che a livello regionale. Una certezza è invece la presenza in ogni istituto scolastico di almeno due referenti COVID-19. A parlare di questa figura è il Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 intitolato “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” redatto da un gruppo di lavoro di cui hanno fatto parte ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto.
La riapertura delle scuole, considerando anche l’aumento dei casi di positività ai tamponi di questo ultimo periodo, comporta dal punto di vista epidemiologico un possibile aumento del rischio della circolazione del virus nella comunità. È quindi fondamentale che in ogni scuola siano presenti degli addetti formati in grado di rispondere prontamente a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19 nonché di attuare strategie di prevenzione previste nei protocolli.
Ogni scuola dovrà seguire le indicazioni per la prevenzione dei casi COVID-19 del Ministero della Istruzione, del Ministero della Salute e del Comitato Tecnico Scientifico nonché eventuali Ordinanze Regionali. Ovviamente le persone identificate come referenti dovranno conoscere e poter sempre avere accesso alle norme in vigore.
Ad oggi, in particolare, i seguenti documenti rappresentano l’attuale riferimento:
Rapporto ISS COVID-19 n. 1/2020 Rev. – Indicazioni ad interim per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-19. Versione del 24 luglio 2020.
Proprio secondo l’ultimo rapporto citato, si raccomanda (raccomandazione che potrebbe diventare obbligo quando governo e/o regioni legifereranno riguardo questa tematica) alle scuole e ai servizi educativi dell’infanzia di: “identificare dei referenti scolastici per COVID-19 adeguatamente formati sulle procedure da seguire”.
In pratica, in ogni scuola deve essere identificato un referente (Referente scolastico per COVID-19), ove non si tratti dello stesso dirigente scolastico, che svolga un ruolo di interfaccia con il dipartimento di prevenzione e possa creare una rete con le altre figure analoghe nelle scuole del territorio. Deve essere identificato un sostituto per evitare interruzioni delle procedure in caso di assenza del referente.
Il referente scolastico per COVID-19 dovrebbe essere possibilmente identificato a livello di singola sede di struttura piuttosto che di istituti comprensivi e i circoli didattici, per una migliore interazione con la struttura stessa.
Il rapporto ISS COVID-19 n. 58, specifica che “Il referente del DdP (ovvero il referente che ogni ASL deve istituire e che dovrà tenere i rapporti con i referenti scolastici) e il suo sostituto devono essere in grado di interfacciarsi con tutti i referenti scolastici identificati, i quali devono ricevere adeguata formazione sugli aspetti principali di trasmissione del nuovo coronavirus, sui protocolli di prevenzione e controllo in ambito scolastico e sulle procedure di gestione dei casi COVID-19 sospetti/ o confermati”.
Cosa si intende però per adeguata formazione? Quali sono i contenuti che devono essere propri di un referente COVID-19 per poter svolgere al meglio la propria mansione?
Pensando ad un ipotetico programma, sicuramente il referente COVID-19 dovrà avere delle basi di microbiologia, conoscendo le caratteristiche del SARS COV 2 (coronavirus rivestito ad RNA a singolo filamento), la resistenza del virus nell’ambiente e soprattutto le modalità di trasmissione.
Conoscere le caratteristiche del microrganismo vuol dire comprendere meglio il significato delle azioni di prevenzione e contenimento. E’ evidente che se il referente è lo stesso dirigente, questo dovrà usufruire di queste conoscenze anche per l’elaborazione delle procedure specifiche che la scuola mette in atto. Se il referente non fosse il dirigente, lo stesso potrebbe collaborare alla stesura delle procedure che dovranno seguire le varie indicazioni sopra citate. Infatti, il referente dovrà essere formato in modo molto minuzioso sia sulle norme che regolano la gestione COVID-19 nelle scuole che soprattutto sui protocolli e sulle procedure che ogni scuola elaborerà e dovrà seguire. Questo perché molte funzioni saranno appunto svolte dallo stesso o da suo sostituto.
Tali procedure non mireranno solamente alla prevenzione ma dovranno occuparsi anche della gestione dei casi sospetti o confermati di Covid-19 a scuola. Per raggiungere gli obiettivi in entrambi gli aspetti (prevenzione e gestione emergenza) il referente dovrà essere formato su:
Corrette modalità di sanificazione “regolare e periodica” degli ambienti e sanificazione straordinaria a seguito di caso accertato.
Corrette modalità di scelta e utilizzo DPI.
Modalità di comunicazione sia con il caso sospetto/confermato che con il referente dell’ASL nonché con gli enti preposti (118, medici curanti ecc).
È necessaria infatti una chiara identificazione, messa a punto e test di funzionamento anche del canale di comunicazione reciproca tra “scuola”, medici curanti (PLS e MMG) e Dipartimenti di prevenzione delle ASL (attraverso i rispettivi referenti) che andrà adattato in base alla tecnologia utilizzata (es. messaggistica breve, e-mail, telefono etc.).
La formazione del referente dovrà quindi soffermarsi anche sulla gestione dei vari scenari. Il documento ISS riporta degli esempi, alcuni dei quali prevedono l’intervento diretto del referente, ovvero:
1) Caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico
oppure
2) Nel caso di un numero elevato di assenze in una classe.
Nel primo caso, l’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per COVID-19. Lo stesso nell’immediato deve far partire la procedura stabilita dalla scuola, ovvero:
la chiamata ai genitori (il referente deve saper come gestire la chiamata);
l’isolamento dello studente (il referente deve saper come approcciarsi allo studente e deve sapere quale aula va utilizzata per l’isolamento);
la misurazione della temperatura (il referente o altro operatore devono sapere come misurare in modo sicuro la temperatura, che DPI indossare, e devono avere a disposizione strumenti specifici);
effettuare o far effettuare la sanificazione specifica delle zone interessate (come detto il referente deve conoscere esattamente le procedure di sanificazione previste dalla scuola).
Nel secondo caso, il referente scolastico per il COVID-19 deve comunicare al DdP se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti. Anche per tale aspetto la formazione ha un ruolo importante, infatti il referente dovrà avere indicazioni precise su quali siano le percentuali oltre le quali è necessario avvisare il referente ASL.
Infine, anche grazie allo stretto contatto con il referente ASL del DdP, i referenti scolastici Covid-19 dovranno rimanere aggiornati:
sulle più recenti scoperte riguardanti la patologia e il SARS COV 2;
sull’andamento dei casi;
sulle nuove fonti normative.
Il gruppo di lavoro ISS e le altre istituzioni coinvolte nella preparazione delle misure di prevenzione, attraverso la piattaforma EDUISS fornirà un percorso formativo in tema di COVID-19 per la gestione dei casi sospetti o confermati di COVID-19.
I destinatari della formazione FAD sono i referenti COVID-19 per ciascuna istituzione o struttura scolastica e gli operatori sanitari dei DdP referenti COVID-19 per le scuole (consulenti o RSPP esterni non potranno accedere a tale corso). Il corso FAD asincrono di 9 ore sarà accessibile e fruibile alla coorte di utenti (previsti tra i 50.000 utenti) nel periodo 31 agosto /15 dicembre 2020.
Tale corso come dice il titolo sarà specifico sulla parte di gestione dei casi confermati o sospetti. È importante che il referente, oltre a quella parte, abbia una base, come scritto sopra, di microbiologia, di sanificazione e di utilizzo corretto DPI, e che a completamento del percorso sopra citato venga formato sugli specifici passi da seguire per applicare le procedure della propria scuola.
Una formazione su queste tematiche, per raggiungere davvero l’obiettivo, dovrebbero averla anche le altre figure come consulenti o RSPP che parlando di Covid-19 sono spesso il punto di riferimento delle attività e che presumibilmente affiancheranno i vari referenti nella stesura delle procedure e nella gestione dei casi.
Nel contesto dell’emergenza coronavirus COVID-19 proponiamo un Corso di informazione e formazione specifica, da seguire in modalità e-learning, alle figure che si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per affrontare l’emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus SARS CoV-2.
A CHI E’ RIVOLTO IL CORSO?
Il Corso di formazione on line Covid-19 è rivolto a Lavoratori, Dirigenti, Datori di lavoro, Preposti e RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza).
Il corso è valido per la sicurezza di tutti i settori ad esclusione di Sanità, Edilizia, Trasporti e Logistica, per i quali sono disponibili singoli corsi specifici.
VALIDO ANCHE COME AGGIORNAMENTO
Il corso di formazione e informazione è valido come aggiornamento per RSPP, Datori di Lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) di tutti i settori ad esclusione di Sanità, Edilizia, Trasporti e Logistica, per i quali sono disponibili singoli corsi specifici.
DETTAGLI DEL CORSO FORMAZIONE Covid-19 FAD (Frequenza a distanza)
Ore di lezione on line: 4 Numero di domande del test: 10 Tempo a disposizione per il test: 30 minuti Errori ammessi nel test: 3
Per richiedere l’iscrizione al corso o per avere maggiori informazioni compila il modulo di contatto –> COMPILA IL MODULO
Proviamo a riassumere qui il significato e le conseguenze di questo protocollo nell’ambito lavorativo.
Il documento tratta diverse questioni: dall’accesso in azienda di lavoratori e fornitori alla gestione delle mense e degli spazi comuni, dai dispositivi di sicurezza e precauzioni igieniche alla possibilità di rimodulare le attività, fino alla gestione di un eventuale caso di coronavirus.
Va sottolineato che il Protocollo prevede la continuità aziendale solo in presenza di condizioni che assicurino a tutti i lavoratori adeguati livelli di protezione e ribadisce ancora una volta la possibilità per le imprese di ricorrere al lavoro agile e agli ammortizzatori sociali previsti.
Elenchiamo i singoli punti del protocollo:
1) Dovere di informazione
L’azienda deve informare tutti i dipendenti dei comportamenti da assumere e delle regole da rispettare.
2) Modalità di ingresso in azienda. Controllo temperatura corporea
Il datore di lavoro può controllare la temperatura corporea dei lavoratori prima dell’ingresso in azienda, previa informativa al trattamento dei dati, impedendone l’accesso qualora la temperatura risulti superiore ai 37,5 gradi. In tal caso i lavoratori dovranno essere isolati e dovranno contattare il proprio medico curante, che gli fornirà le indicazioni da seguire.
3) Modalità di accesso dei fornitori esterni
Si dovranno ridurre le occasioni di contatto tra fornitori e dipendenti sul luogo di lavoro. Durante le attività di carico e scarico, gli autisti non devono scendere dai mezzi di trasporto; qualora non fosse possibile devono attenersi alla distanza di un metro.
Prevedere per fornitori/trasportatori/collaboratori esterni servizi igienici dedicati con conseguente divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente.
Ridurre il più possibile l’accesso ai visitatori; qualora fosse necessario per manutentori o imprese di pulizie, per questi varranno tutte le regole aziendali.
4) Pulizia e sanificazione in azienda e precauzioni igieniche personali
L’azienda deve assicurare una pulizia giornaliera (a fine turno pulizia di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi) e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
In caso di persona contagiata all’interno dell’azienda è prevista la procedura particolare indicata nella circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute.
5) Precauzioni igieniche personali L’azienda deve mettere a disposizione detergenti per le mani. Le persone presenti in azienda devono adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani.
6) Dispositivi di protezione individuale
Le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). In caso di difficoltà di approvvigionamento, e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria.
Qualora non sia possibile lavorare a distanza interpersonale minore di un metro è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione conformi (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…).
7) Gestione degli spazi comuni
L’accesso agli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e snack) deve essere regolato e razionato. Eseguire un’opportuna e continuativa ventilazione di questi locali. Il tempo di permanenza dei lavoratori in tali spazi deve essere ridotto e deve essere sempre rispettata la distanza minima di sicurezza tra le persone.
8) Organizzazione aziendale: turnazione, trasferte e smart working, rimodulazione dei livelli produttivi
Si ribadisce che le imprese potranno, avendo a riferimento quanto previsto dai Contratti Collettivi nazionali di Lavoro e favorendo così le intese con le rappresentanze sindacali aziendali, disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o ricorrere allo smart working, al lavoro agile, all’utilizzo di ammortizzatori sociali, ferie arretrate.
Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.
9) Gestione entrata e uscita dei dipendenti L’azienda deve favorire orari di ingresso/uscita scaglionati per evitare i contatti nelle zone comuni. Qualora fosse possibile occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti in ogni luogo con le apposite indicazioni da seguire.
10) Spostamenti interni, riunioni, formazione Non sono consentite le riunioni e occorre limitare al minimo gli spostamenti all’interno dell’azienda. Qualora fossero indispensabili, se non è possibile usufruire del collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/ventilazione dei locali.
Le aziende devono sospendere ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzata (ad eccezione della FAD – Formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart working). A tale riguardo, ricordiamo che Serinta possiede una piattaforma dedicata alla FAD che continua ad essere operativa e quindi a disposizione degli utenti. Gli addetti antincendio e primo soccorso possono continuare a svolgere le loro funzioni anche in presenza di corsi scaduti.
11) Gestione di un lavoratore sintomatico in azienda, sorveglianza sanitaria e medico competente Nel caso in cui un lavoratore presente in azienda manifesti specifici sintomi (febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse), deve dichiararlo immediatamente al proprio responsabile.
Il lavoratore dovrà essere isolato e l’azienda deve procedere immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute. L’azienda potrà collaborare con le Autorità competenti nel definire eventuali possibili contatti stretti e chiedere loro di lasciare cautelativamente lo stabilimento.
12) Sorveglianza Sanitaria – Medico competente – RLS
La sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale: sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio, sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori per evitare la diffusione del contagio.
La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute, privilegiando le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia.
Il Medico competente collabora con RLS/RLST e segnala all’azienda situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti, e l’azienda provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy. Il Medico competente applicherà le indicazioni delle Autorità Sanitarie.
13) Aggiornamento Protocollo di regolamentazione
È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Tutti i datori di lavorohanno l’obbligo di verificare se il DVR aziendale (Documento di Valutazione dei Rischi) prende in considerazione l’esposizione dei lavoratori al contagio, e in caso negativo deve predisporre le procedure adeguate.
Vi preghiamo di prestare attenzione ai lavoratori delle strutture sanitarie, con l’aggiornamento della valutazione del rischio biologico, ed ai lavoratori esposti a contatto con il pubblico.
E’ opportuno valutare anche un’adeguata formazione per i lavoratori, in relazione a queste procedure e agli eventuali DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) da utilizzare sul posto di lavoro.
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